SPORTELLO D'ASCOLTO
Il benessere in questo spazio alternativo diventa "il deposito" della salute psico- fisica.
Spesso il danzatore si concentra sulla performance e sul corpo dimenticando una parte fondamentale: stare bene con se stessi. La danza è lo specchio interno e può metterci davanti a momenti di difficoltà o confusione.
Il deposito è la prima e la sola scuola di danza italiana che propone una sezione di riflessione e progresso sotto la direzione della psicolga/counsellor Ambra Bianchini. Sportello d'ascolto L’idea nasce da un pensiero comune delle fondatrici della associazione: molto spesso infatti trovandosi nell'attività dell'insegnamento della danza ci si accorge che le problematiche del giovane entrano con esso nella sala da ballo, molte volte infatti gli insegnanti si trovano a parlare, finite le lezioni, con genitori e allievi nel tentativo di capire cosa accade. L'intento è quello di attivare uno sportello di ascolto psicologico, rivolto a tutti quelli chef entrano a far parte della realtà del deposito e sentono di volersi confrontare con qualcuno. Rispetto a questo tipo di intervento lo sportello è rivolto sia ai giovani sordi che agli udenti, ai genitori dei ragazzi, agli insegnanti.
Lo scopo ultimo è proprio per educare i fruitori alla comunicazione, all'espressione dei propri pensieri, al ragionamento e alla gestione di quelle emozioni che in età giovanile sono capitanate spesso dall'impulsività e dalla fragile capacità di contenerle. Lo sportello d'ascolto nasce come uno spazio protetto di totale sospensione del giudizio dove c'è la possibilità di aiutare le famiglie e i figli. Sono state programmate attività di laboratori espressivi nel tentativo di aiutare i ragazzi a riconoscere le proprie emozioni e a gestirle in maniera funzionale.Il benessere in questo spazio alternativo diventa "il deposito" della salute psico- fisica. Spesso il danzatore si concentra sulla performance e sul corpo dimenticando una parte fondamentale: stare bene con se stessi. La danza è lo specchio interno e può metterci davanti a momenti di difficoltà o confusione. Il deposito è la prima e la sola scuola di danza italiana che propone una sezione di riflessione e progresso sotto la direzione della psicolga/counsellor Ambra Bianchini.
Sportello d'ascolto
L’idea nasce da un pensiero comune delle fondatrici della associazione: molto spesso infatti trovandosi nell'attività dell'insegnamento della danza ci si accorge che le problematiche del giovane entrano con esso nella sala da ballo, molte volte infatti gli insegnanti si trovano a parlare, finite le lezioni, con genitori e allievi nel tentativo di capire cosa accade. L'intento è quello di attivare uno sportello di ascolto psicologico, rivolto a tutti quelli chef entrano a far parte della realtà del deposito e sentono di volersi confrontare con qualcuno. Rispetto a questo tipo di intervento lo sportello è rivolto sia ai giovani sordi che agli udenti, ai genitori dei ragazzi, agli insegnanti. Lo scopo ultimo è proprio per educare i fruitori alla comunicazione, all'espressione dei propri pensieri, al ragionamento e alla gestione di quelle emozioni che in età giovanile sono capitanate spesso dall'impulsività e dalla fragile capacità di contenerle. Lo sportello d'ascolto nasce come uno spazio protetto di totale sospensione del giudizio dove c'è la possibilità di aiutare le famiglie e i figli. Sono state programmate attività di laboratori espressivi nel tentativo di aiutare i ragazzi a riconoscere le proprie emozioni e a gestirle in maniera funzionale.
Spesso il danzatore si concentra sulla performance e sul corpo dimenticando una parte fondamentale: stare bene con se stessi. La danza è lo specchio interno e può metterci davanti a momenti di difficoltà o confusione.
Il deposito è la prima e la sola scuola di danza italiana che propone una sezione di riflessione e progresso sotto la direzione della psicolga/counsellor Ambra Bianchini. Sportello d'ascolto L’idea nasce da un pensiero comune delle fondatrici della associazione: molto spesso infatti trovandosi nell'attività dell'insegnamento della danza ci si accorge che le problematiche del giovane entrano con esso nella sala da ballo, molte volte infatti gli insegnanti si trovano a parlare, finite le lezioni, con genitori e allievi nel tentativo di capire cosa accade. L'intento è quello di attivare uno sportello di ascolto psicologico, rivolto a tutti quelli chef entrano a far parte della realtà del deposito e sentono di volersi confrontare con qualcuno. Rispetto a questo tipo di intervento lo sportello è rivolto sia ai giovani sordi che agli udenti, ai genitori dei ragazzi, agli insegnanti.
Lo scopo ultimo è proprio per educare i fruitori alla comunicazione, all'espressione dei propri pensieri, al ragionamento e alla gestione di quelle emozioni che in età giovanile sono capitanate spesso dall'impulsività e dalla fragile capacità di contenerle. Lo sportello d'ascolto nasce come uno spazio protetto di totale sospensione del giudizio dove c'è la possibilità di aiutare le famiglie e i figli. Sono state programmate attività di laboratori espressivi nel tentativo di aiutare i ragazzi a riconoscere le proprie emozioni e a gestirle in maniera funzionale.Il benessere in questo spazio alternativo diventa "il deposito" della salute psico- fisica. Spesso il danzatore si concentra sulla performance e sul corpo dimenticando una parte fondamentale: stare bene con se stessi. La danza è lo specchio interno e può metterci davanti a momenti di difficoltà o confusione. Il deposito è la prima e la sola scuola di danza italiana che propone una sezione di riflessione e progresso sotto la direzione della psicolga/counsellor Ambra Bianchini.
Sportello d'ascolto
L’idea nasce da un pensiero comune delle fondatrici della associazione: molto spesso infatti trovandosi nell'attività dell'insegnamento della danza ci si accorge che le problematiche del giovane entrano con esso nella sala da ballo, molte volte infatti gli insegnanti si trovano a parlare, finite le lezioni, con genitori e allievi nel tentativo di capire cosa accade. L'intento è quello di attivare uno sportello di ascolto psicologico, rivolto a tutti quelli chef entrano a far parte della realtà del deposito e sentono di volersi confrontare con qualcuno. Rispetto a questo tipo di intervento lo sportello è rivolto sia ai giovani sordi che agli udenti, ai genitori dei ragazzi, agli insegnanti. Lo scopo ultimo è proprio per educare i fruitori alla comunicazione, all'espressione dei propri pensieri, al ragionamento e alla gestione di quelle emozioni che in età giovanile sono capitanate spesso dall'impulsività e dalla fragile capacità di contenerle. Lo sportello d'ascolto nasce come uno spazio protetto di totale sospensione del giudizio dove c'è la possibilità di aiutare le famiglie e i figli. Sono state programmate attività di laboratori espressivi nel tentativo di aiutare i ragazzi a riconoscere le proprie emozioni e a gestirle in maniera funzionale.